DRAMMATICO – DURATA 116′ – ITALIA
Dopo venti lunghi anni di lontananza, Ulisse sbarca finalmente sulle rive di Itaca, emaciato e irriconoscibile. Il re scopre che, sulla sua isola, molto è cambiato da quando è partito per combattere nella guerra di Troia. L’amata moglie, Penelope, è prigioniera nella sua stessa abitazione e da anni viene tormentata per scegliere un nuovo marito…
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di una lentezza esasperante
condivido, lento anche andando avanti veloce. Ma poi Ulisse-larvaumana se ne poteva fare volentieri anche a meno. Possibile non capiscano il semplice concetto dell’ eroe cazzuto che arriva e risolve tutto?
Sono un po’ deluso da questa versione “bignami”, supersemplificata e senza dei, dell’opera di Omero. Ben venga se serve ad avvicinare neofiti, ma memore del buon vecchio libro di epica e di ben diverse versioni non mi ha entusiasmato. Bravi i protagonisti.
brutto oltre ogni immaginazione e come al solito con le solite varianti penose rispetto all’Odissea… lasciamo perdere le interpretazioni per carità
Un film come questo dovrebbe immergere lo spettatore in un mondo antico, capire come pensavano quegli uomini. Qui (ma non solo qui), invece, se prende una grande ed antica storia e la si racconta con il solito punto di vista nichilista imperante in questi anni. Ridatemi l’Odissea della RAI del 1968: con tutti i liti dell’epoca, quella fu una grande opera!
Ci tempo libero per vederlo con calma ed apprezzarlo. Se si conosce la storia è meglio altrimenti si perdono alcuni collegamenti e deragliamenti. Per me si colloca tra il sufficiente e il buono
Questo film sembra fatto apposta per tornare indietro nel tempo ed essere utilizzato come intervallo riempitivo tra il telegiornale delle 13 e quello delle 20 tanto è lento e noioso. All’iliade e odissea anche a scuola preferivo di gran lunga i nostrani promessi sposi e divina commedia, senza il minimo dubbio!
La Binoche se li mangia tutti.
Fiennes più che l’eroe epico pare un relitto epico, Telemaco invece che l’imberbe adolescente c’ha la barba da ZZTop, brava la Molina.
Alcinoo più che la rappresentazione vivente della Hybris pare un democristiano da prima repubblica. Siamo a Itaca piena di luce e invece, per larghi tratti, sembra d’essere nel paese dei Nibelunghi.
Capisco che non fosse facile renderlo in maniera credibile e non banale ma se scompare totalmente qualsiasi riferimento al Sacro e al Soprannaturale del racconto Omerico poi ‘sto film sembra più un “Equalizer” di 3000 anni fa che il finale dell’Odissea.
6 al film unicamente per l’interpretazione da 8 della Binoche, che alza la media!
Purtroppo nnon posso dargli la sufficienza perche’ e’ un po’ pesante e noiosetto.
Pensavo di vedere le vicissitudini di Ulisse, che magari avrebbero avuto decisamente piu’ azione…e invece ecco un Ulisse vecchio, malconcio e stanco, dal suo arrivo ad Itaca finalmente fino alla riconquista del “trono”…
Una versione diversa da quella che, a mio parere, é l’edizione migliore: quella con il grandissimo Bekim Fehmiu e la regia di Franco Rossi. Ma perfettamente godibile e da vedere. La grande recitazione di Ralph Fiennes: un Ulisse vecchio, stanco, amareggiato dai lunghi trascorsi e dalla certezza di aver sprecato i suoi anni. Un uomo sconfitto davanti al degrado della sua Itaca. Una accettabile (ma non ai suoi massimi) Penelope interpretata da Juliette Binoche. Una grande fotografia su uno scenario scarno (che ricorda l’altra Odissea) e intimamente ellenico. Un Telemaco con il giovane Plummer che deve ancora fare esperienza. Purtroppo, poiché é un grande attore, un Santamaria svogliato e quasi totalmente fuori parte. Buona la regia. Comunque da vedere e applaudire per ciò che c’è di buono.
Un buon cast per una storia che, sinceramente secondo me, non aveva bisogno di essere nuovamente portata sul grande schermo ma, sappiamo che la penuria di idee fa fare pure questo, insomma, una visione la merita ma poi, l’Ulisse interpretato da Kirk Douglas è nettamente superiore.
Non è all’altezza delle altre trasposizioni, prima su tutte la grande serie televisiva del 1968 con Irene Papas nel ruolo di Penelope e Bekim Fehmio in quello di Ulisse. Un abbraccio a tutti – Hellen
avete sentito? Telemaco dice che la madre sposerà uno di quei “porci” non ci potevo credere. Dei Proci il traduttore non veva mai sentito?
Ma perchè modificare questa che è la madre di tutte le storie epiche ad uso e consumo del cinema hollywoodiano di terza categoria???? Ma poi lento, macchinoso, con un Ulisse che sembra un cane bastonato, mentre Omero nella scena con l’arco, quando uccide tutti i proci, decanta l’eroe dell’Odissea come un Dio….Voto 4,5
Nel 2025 a spettatori giovani risulta un film molto didascalico, teatrale, lento, racchiuso in pochi spazi e pochi interpreti. Ma il ritorno di Ulissa ad Itaca, che io già visto in altre edizioni, non può e non potrà mai essere un film di azione come gli attuali ai quali siamo abituati.
Visto volentieri anche se conosco la storia a memoria.
E’ un Ulisse fuori dagli schemi omerici, reale, senza dei, nè miti. Comunque fatto bene e merita una degna visione. A parte Eomeo che nelle vesti di porcaro sembra Pappalardo, il film lascia un velo introspettivo ed anche se la dea Athena non è presente è meglio farsi un carico di umanità s lasciare per un attimo gli dei sull’olimpo a riposare……
Quando andavo a scuola — parlo di 50 anni fa — Iliade e Odissea facevano parte della nostra formazione. Si leggevano prima ancora dei Promessi Sposi. ( ed era una lettura integrale del testo)
Ci insegnavano l’epica, quella vera: il viaggio, il ritorno, l’inganno, gli dèi, la fatica dell’uomo davanti al destino.
Oggi quei testi non si leggono quasi più. Non si studia l’epica, non si racconta il mito.
Ma possiamo ancora vederla. Almeno sullo schermo.
Rivedere Ulisse è un modo per tornare a immaginare.
Per ricordare chi siamo e da dove veniamo.
E magari, per farlo scoprire anche ai nostri figli.
Bello e consigliato !
Fiennes e la Binoche perfetti. nel ruolo.
Bravi anche Santamaria e la Molina
Per un attimo, mi sono ricordato del periodo d’ oro della Rai… quando venivano prodotti e realizzati in autonomi film e sceneggiati originali e di un certo valore. In questo caso, pur con delle approssimazioni (ed errori) nella trama ed alcune licenze, abbiamo comunque un film da guardare con interesse. Non si tratta di un film d’ azione o con effetti mirabolanti, ma con tempi e dialoghi più in linea con l’ opera di Omero . Certo , i più giovai faticheranno probabilmente… ma ogni tanto dovremmo comunque sforzarsi di considerare che il problema, a volte , siamo noi e le nostre idee o “abitudini” cinematografiche, piuttosto che i film . 3,5 su 5 il mio voto.
Ho amato “L’Odissea” con Bekim Fehmiu e Irene Papas. Ho amato “Ulisse” con Kirk Doulas e Silvana Mangano. Non sapevo cosa aspettarmi, ma ho voluto vederlo e dargli una possibilità. E sono felice di averlo fatto. Vedetelo. E leggete Omero.
Poca azione un po’ lento ma promosso,certo il biondino col doppio taglio sfumato ai quei tempi non andava proprio di moda..
Film ben costruito con attori eccellenti. Sceneggiatura con licenza narrativa convincente e mai fuori contesto. Ritmo giusto per un’opera tratta dal poema di Omero. Film in linea con il capolavoro Rai del 1968.
Film ben costruito?? Sceneggiatura con licenza narrativa convincente e mai fuori contesto??
Ma l’hai letto il poema dell’Odissea? Come puoi anche soltanto accostarlo a quel capolavoro della Rai del 1968?! Hanno persino fatto il letto di Ulisse portatile, dimenticando magari che il suo letto era stato scavato dalle radici di un tronco d’ulivo, dove poi la casa era stata costruita intorno. Lei non ha neppure tenuto il libro in mano.
grande bel film a me e piaciuto a parte ulisse grande interpetrazione
Trasposizione molto didascalica dell’opera di omero, sembra quasi una rappresentazione teatrale sia nella recitazione che nella rappresentazione delle situazioni. Per certo versi mi ha ricordato lo stile di Kurosawa dove i combattimenti e gli scontri erano, nel loro realismo, poveri, non dico buttarsi sullo splatter ma certe situazioni andavano enfatizzate. Manca tutta la parte “fantasy” di fatto si racconta solo l’ultima parte del viaggio di Ulisse. L’episodio di argo, che mi aveva colpito a scuola, buttato via. Buona prova per fiennes, binoce, Santamaria, gli altri troppi “fighetti patinati” per il contesto. Si guarda con interesse ma non mi ha convinto né coinvolto. Voto 6.5